
Il tema della tredicesima La vecchia ma sempre valida zona Cesarini ha influenzato questa giornata cambiando due risultati che sembravano acquisiti, pesando, così sulla nuova classifica. La sorpresa è venuta da Bergamo dove l’Atalanta ha battuto la Roma, consentendo alla Juve di allungare di sette lunghezze sulla stessa e sul Milan che si è visto sfuggire la vittoria nel derby proprio in extremis. A seguire le altre, tutte vittoriose.
Un allenamento per la Champions. Secondo le previsioni, è quello che la Juve ha svolto con il derelitto Pescara, vincendo 3-0, tanto per mantenere la forma in vista della delicata trasferta di martedì a Siviglia dove sarà in palio la prima posizione del girone H, dopo il pari casalingo col Lione. Questo turno di campionato doveva essere preparatorio all’impegno più importante e così è stato con una notizia positiva, l’esordio del giovanissimo Moise Kean, vercellese di nascita a dispetto del nome di origine ivoriana, 16 anni, il primo nato nel 2000 ad affacciarsi nella massima serie, ma anche con una negatività che riguarda Higuain, ancora a secco di gol, stanco per l’impegno settimanale con la nazionale argentina e impiegato nel ruolo di vice Dybala. Comunque missione compiuta per l’undici di Allegri, dichiaratosi più che soddisfatto e fiducioso anche per la Champions.
Euro Atalanta, Roma no. Da quanto visto a Bergamo, la Roma fa fatica ad essere accreditata come la maggiore concorrente della Juve: dopo un primo tempo decente chiuso pure in vantaggio su rigore ma sprecando qualche opportunità, gli uomini di Spalletti, nella ripresa, si fanno progressivamente dominare dai più pimpanti avversari, rimontare e superare allo scadere complice un penalty solare, dopo aver giocato costantemente rinchiusi, ammassati nella propria area a difendere prima l’1-0 e poi il pari, per essere puniti quando ormai era troppo tardi per rimediare. Roma da rivedere, quindi, fin da giovedì in casa col Victoria Plzen in Europa League. L’Atalanta, alla quinta vittoria consecutiva con il record societario di sette vittorie e un pareggio in otto partite, ormai è un’acclamata realtà di giovani, entrata a pieno titolo in zona europea ad infastidire le presunte grandi; e pensare che alla quinta giornata aveva vinto una sola volta e perso quattro, Gasperini traballava ma poi ha ingranato la marcia e….
Milan occasione perduta. Due splendide pennellate di Suso, il Robben di casa nostra, non sono bastate al Milan per superare l’Inter che ha acciuffato il secondo pari al 92’ sull’ultima azione della partita. Comprensibile l’amarezza in casa rossonera ma, da quanto visto in campo, il risultato più corrispondente ai valori espressi era proprio la divisione della posta. Il Milan, nonostante il rammarico per due punti persi, può ritenersi, comunque, soddisfatto per il secondo posto seppure in coabitazione con la Roma; l’Inter di Pioli gioisce per aver interrotto il momento no, gettando le basi per una continuità di gioco e di risultati con la nuova guida tecnica. Per i nerazzurri prova del fuoco in Europa League giovedì con una vittoria contro gli israeliani dell’Hapoel per scavalcarli e tentare una qualificazione che, al momento, appare impossibile. Stranezze del destino: Pioli aveva finito a Roma con il derby del Cupolone e ha ripreso a Milano con quello della Madonnina.
Lazio lanciatissima. Immobile si concede una giornata di pausa e ci pensano gli altri a superare il Genoa (3-1) e a mantenere il ritmo da zona Champions. Continua la serie favorevole della Lazio che, dopo l’ottava partita utile consecutiva, ormai deve solo credere in se stessa perché la squadra c’è, avendo dimostrato che non è Immobile dipendente per la regolarità con la quale ha superato l’ostacolo del grifone genoano e adesso si gode la quarta posizione insieme all’Atalanta.
Lorenzo il magnifico. Il Napoli era ritornato, in Friuli, dove l’anno scorso aveva compromesso la lotta allo scudetto, con la necessità dei 3 punti per sollevarsi dal sesto posto o, almeno, per non perdere ulteriore terreno dalle prime, riuscendo pienamente nell’intento grazie ad una splendida doppietta di Lorenzo Insigne, peraltro l’unico italiano in campo dall’inizio fra gli azzurri, il quale ha anche colpito un palo e sciupato un paio di occasioni per andare ancora a segno. Contro l’Udinese è stata la giornata di meritata gloria per lo scugnizzo di Frattamaggiore che insieme a Diawara, ha condotto la squadra alla vittoria, assai utile per preparare l’ambiente per la importante partita casalinga di mercoledì contro la Dinamo Kiev nel girone di Champions nel quale a lottare per la qualificazione sono tre squadre.
La cresta del gallo. Ultimi dieci minuti fatali al Crotone contro un Torino che, con la implacabile cresta rialzata dal gallo Belotti (seconda doppietta consecutiva la sua), conquista tre punti utili per mantenere le distanze con le squadre che lo precedono, alimentando aspirazioni di zone europee. Mihajlovic ha la fortuna di avere in squadra un Belotti super, giovane bergamasco non più di belle speranze ma ormai affermato cannoniere, che, al momento opportuno, inventa la zampata vincente e risolve la partita, e a Crotone pure con un’altra doppietta consecutiva.
Il derby toscano ai gigliati La Fiorentina, nel derby d’oltrarno, con quattro sonori squilli di tromba (doppiette di Bernardeschi e Ilicic) ha nettamente surclassato a casa sua un Empoli che non aveva nulla a che vedere con la squadra che aveva fatto altrettanto sul campo del Pescara due settimane fa. Gli uomini di Paulo Sousa con questo gran risultato, il sesto utile consecutivo, sono a 5 punti dal quinto posto ma ancora con una partita da recuperare, per cui, proseguendo di questo passo, la Fiorentina potrebbe continuare la risalita in campionato oltre che superare il turno del girone di Europa League nel quale è in testa fin dall’inizio; prossimo avversario, giovedi, il Paok di Salonicco.
Dal centro in giù. Dopo cinque giornate di stasi (3 sconfitte e 2 pari) torna a vincere il Chievo contro un incompleto Cagliari (-6 titolari), sorpassandolo, e riassestandosi a ridosso della classifica alta, a pari punti con la Sampdoria. L’undici di Giampaolo, a sua volta, in maniera rocambolesca, negli ultimi sette minuti finali rimonta due gol al Sassuolo e, grazie a Muriel (doppietta, con un rigore) acciuffa i tre punti: emiliani puniti eccessivamente, dopo aver dominato i padroni di casa e probabilmente aver peccato di presunzione per il duplice vantaggio acquisito che purtroppo non è bastato per vincere; per Di Francesco è la quarta sconfitta consecutiva: forse è il caso di approfondire i motivi di questa crisi. Torna a vincere il Bologna (3-1) contro il Palermo e si tira fuori dai confini dell’area bassa nella quale i siciliani continuano a confermare i propri limiti di organico.
In fondo, come prima. Le ultime tre squadre della graduatoria (Pescara, Palermo e Crotone) perdono tutte e, quindi, per loro non cambia nulla, però, possono confortarsi per il fatto che anche quattro (Empoli, Sassuolo, Udinese e Cagliari) di quelle che le sovrastano hanno fatto lo stesso e, di conseguenza, nessuna è riuscita a recuperare punti per risalire o per staccarsi dalla zona calda. Giornata totalmente negativa, quindi, per questo raggruppamento che, non solo in questo turno, ma ormai quasi da sempre, cerca di risollevarsi senza, però, ancora riuscirci.
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