Yemen. I sauditi ammettono di aver bombardato un funerale, provocando 140 morti e più di 600 feriti. Anche gli Usa coinvolti direttamente nella guerra civile

Yemen. I sauditi ammettono di aver bombardato un funerale, provocando 140 morti e più di 600 feriti. Anche gli Usa coinvolti direttamente nella guerra civile

I sauditi hanno finalmente ammesso la loro responsabilità nel bombardamento di un funerale nello Yemen, la scorsa settimana, che ha provocato la morte di almeno 140 persone e il ferimento di 600. Secondo un portavoce, si sarebbe trattato di un errore spiacevole, determinato da una “errata informazione”. La squadra investigativa della coalizione saudita ha ammesso di aver ricevuto una “soffiata” secondo la quale i leader ribelli di etnia Houthi si trovavano nell’area dove si stava svolgendo il funerale, l’8 ottobre scorso.

L’Arabia Saudita colpisce ripetutamente i ribelli da più di 18 mesi, dopo aver accettato di correre in soccorso del governo dello Yemen in una sanguinosa guerra civile.  Questa volta, dicono le fonti saudite, l’obiettivo era già segnalato come obiettivo militare, e pertanto si è dato il via all’operazione aerea di bombardamento senza l’approvazione del comando. “A causa di una incoerenza con le regole d’ingaggio e con le procedure della coalizione”, affermano le fonti, “e in virtù di una informazione scorretta, un jet ha colpito il luogo del funerale, provocando morti e feriti tra i civili”. Pertanto, concludono le fonti saudite, “atti appropriati saranno presi contro i responsabili che hanno causato l’incidente e un risarcimento verrà offerto alle famiglie delle vittime”.

La coalizione guidata dai sauditi aveva inizialmente negato il coinvolgimento nel bombardamento. La Gran Bretagna ha già fatto sapere che, come membro permanente, presenterà una Risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’Oni la prossima settimana, con la richiesta di un immediato cessate il fuoco nello Yemen, dopo che un testo che condannava il bombardamento aveva visto il veto della Russia, perché considerato da Mosca troppo morbido con i sauditi. Ma sono gli Stati Uniti ad essere indirettamente coinvolti nella tragica vicenda, dal momento che la coalizione antiribelli è guidata proprio dall’esercito americano. Human Right Watch, infatti, in un rapporto reso noto giovedì, ha accusato proprio gli Stati Uniti, insieme all’Arabia Saudita, di crimini contro l’umanità, e ha rivelato il ritrovamento di bombe di produzione americana sul luogo del bombardamento. Oltre alla armi, gli Usa forniscono alla coalizione supporto logistico e sistemi di rifornimento in volo ai jet della coalizione saudita. La Casa Bianca ha ammesso subito che rivedrà le modalità di assistenza alla coalizione saudita, spiegando che non si tratterà più di un “assegno in bianco”.

Dal primo intervento della coalizione saudita, nello Yemen sono state uccise quasi 7000 persone, e due terzi sono civili, secondo una stima provvisoria delle Nazioni Unite. Inoltre, il bombardamento sul funerale ha provocato la reazione dei ribelli che hanno colpito obiettivi militari americani e sauditi. I ribelli hanno attaccato una imbarcazione militare della Marina americana, al largo delle coste dello Yemen, in una zona controllata dagli Houthi. La risposta americana è stata immediata, con la distruzione di tre installazioni radar nei porti controllati dagli Houthi. È il primo coinvolgimento diretto delle forze armate americane nella guerra civile nello Yemen.

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