
Si è svolta in Campidoglio l’Assemblea capitolina, aperta, dopo il consueto rito dell’inno nazionale, da un omaggio, con un minuto di silenzio in ricordo del Premio Nobel, Dario Fo, scomparso la scorsa settimana. Da registrare l’uscita dall’Aula dei consiglieri di Fratelli d’Italia che hanno polemizzato duramente con la conduzione dei lavori d’Aula e contestato la scelta di ricordare l’illustre intellettuale. A dettare la linea il consigliere e vicepresidente dell’Assemblea Capitolina, Andrea De Priamo: “In Aula Giulio Cesare minuto di silenzio per Dario Fo. Per le vittime italiane dell’attentato in Bangladesh di quest’estate non fu osservato il silenzio perché non romani. Ma a parte questo insieme ai miei colleghi di Fdi non ho partecipato perché, al di là di qualsiasi altro giudizio, Dario Fo come Franca Rame non mi risulta abbiano mai chiesto scusa per l’indegno ‘soccorso rosso’ dato a suo tempo agli assassini dei fratelli Mattei. Mi dispiace ma io non posso e non voglio dimenticare…”. Dunque la giornata capitolina era iniziata decisamente male, ed è continuata ancora peggio, visto che sono servite tre convocazioni per arrivare al numero legale utile per approvare qualsiasi provvedimento.
Giornalisti fuori dall’Aula Giulio Cesare insieme al pubblico. Il presidente dell’Aula De Vito si scusa fuori tempo massimo
Imbarazzante poi la gestione degli accessi in Aula Giulio Cesare. Alla faccia della trasparenza tanto decantata dai 5Stelle, giornalisti e pubblico sono stati tenuti fuori da Palazzo Senatorio e non hanno assolutamente potuto vedere e raccontare le schermaglie tra maggioranza ed opposizione che hanno anticipato la seduta. Solo il racconto di alcuni consiglieri d’opposizione è stato utile a comprendere che due delle tre chiamate del Consiglio erano andate a vuoto, prima di arrivare alla terza utile. In apertura della seduta utile e con numero legale certificato, il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito ha commentato, ma forse era ormai troppo tardi per delle scuse decisamente imbarazzanti: “Voglio salutare i giornalisti presenti, ho saputo del disguido” legato all’ingresso in Aula Giulio Cesare, “ci adopereremo per mettervi sempre nelle condizioni di lavorare in Campidoglio in maniera migliore e più idonea”. E ha sottolineato che “l’entrata dovrebbe avvenire a seduta aperta ma questa è la casa dei cittadini…”.
Approvata la variazione di Bilancio con il sì del M5S, l’astensione di Pd, Sinistra X Roma e Lista Giachetti e il voto contrario delle destre
Poi si è iniziato a lavorare e l’Assemblea ha approvato la variazione di bilancio determinata con delibera di giunta del 30 settembre con 26 voti favorevoli, 6 astenuti (Sinistra per Roma, Pd e Lista civica Giachetti) e 6 contrari (i consiglieri del centrodestra). A illustrare la delibera in Aula era stato l’assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo: “Abbiamo provveduto con urgenza a disporre questa deliberazione in quanto ci sono arrivate diverse richieste in merito all’esigenza di coprire servizi indispensabili legati ai servizi sociali. Abbiamo garantito ai municipi la possibilità di continuare a erogare servizi di assistenza ad alunni con disabilità, assistenza domiciliare a disabili, assistenza a anziani e minori, copertura delle rette di minori dati in affido dopo provvedimenti dell’autorità giudiziaria”.
Mozione dei 5 Stelle per il taglio dei costi della politica. Recuperati 2,5 mln utili per nuove assunzioni
Mozione del M5S, che annuncia tagli ai costi della politica sul colle capitolino per un totale di 2,5 milioni, soldi da destinare alle assunzioni in Campidoglio che arriveranno a 585 unità. E’ stato lo stesso presidente dell’Aula De Vito ad illustrare l’iniziativa: “Abbiamo tagliato i comandi di personale dei gruppi consiliari che con la precedente amministrazione erano arrivati al numero record di 32 comandi con una spesa tra 1,2 milioni e 1,8 milioni. Abbiamo ridotto a un comando per gruppo e questo porterà un risparmio di circa 1 milione di euro. Devo anche ringraziare lo staff della sindaca che ha trovato ulteriori risparmi tali che si arriverà già quest’anno a un risparmio di 2,5 milioni. Questo consentirà di portare le assunzioni da 485 a 585, andando quasi ad esaurire le graduatorie, al netto dei due concorsi bloccati”. E’ chiaro che si tratta di un atto di indirizzo politico che ora dovrà seguire l’iter burocratico e portare buone notizie ai tanti vincitori di concorso, o per coloro che sono nelle graduatorie utili per l’assunzione. Chissà se il Natale, per loro sarà da incorniciare.
Doccia gelata per i dipendenti capitolini. Il governo non darà una lira al Campidoglio per pagare il salario accessorio
Chi probabilmente non avrà un buon Natale, rispetto agli scorsi anni, saranno invece le migliaia di dipendenti già in forza a Roma Capitale, che probabilmente dovranno lottare, e non poco, per vedersi nuovamente riconosciuto il salario accessorio. L’incontro tra la sindaca Raggi ed il sottosegretario De Vincenti, sembrerebbe non aver prodotto alcun risultato concreto. Da registrare la battuta che è tutto un programma dello stesso De Vincenti che alla domanda se il governo avesse dato disco verde al riconoscimento di questa parte fondamentale della busta paga ha risposto: “No. È un atto di stretta competenza del comune di Roma, che si muove nella sua responsabilità e autonomia”. Poi nuovamente sollecitato da cronisti con la domanda se il governo stanzierà dei fondi a copertura, De Vincenti è stato ancor più perentorio: “Assolutamente no. Nessun fondo”.
Incontro tra la Raggi e i sindacati. L’Amministrazione senza dare risposte rischia lo sciopero e lo stop ai servizi
E venerdì, a meno di assenze dell’ultimo minuto la sindaca inconterà i sindacati proprio su questo nodo incandescente. Va detto che la Raggi si è tenuta stretta la delega della gestione del personale capitolino e ora dovrà giocarsela bene, visto che il personale è già in stato d’agitazione ed il passo successivo, se non ci saranno risposte, sarà quello inevitabile dello sciopero. Chi invece lo sciopero lo ha già programmato è l’Usb che venerdì sarà in piazza con il ‘No Renzi Day”, una manifestazione che cercherà di coinvolgere anche i dipendenti di Roma Capitale. Chiaro il messaggio del sindacato di base: “Da Marino alla Raggi, passando per Tronca, i lavoratori di Roma Capitale stanno vivendo una situazione che può sembrare surreale. la vicenda del salario accessorio non pagato per prestazioni invece fornite dai lavoratori è paradigma dello stato di non diritto nel quale ormai sono costretti a vivere tutti i lavoratori pubblici. La vicenda del salario accessorio è anche il frutto dello strangolamento al quale gli enti locali vengono sottoposti da parte del governo, che continua a tagliare fondi e con essi servizi ai cittadini e diritti ai lavoratori. L’Usb si è attivata attraverso una diffida per chiedere alla giunta Raggi di segnare una discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti e pagare quanto dovuto ai lavoratori, senza costringerli ad avventurarsi in ricorsi legali che, oltre ad avere iter lunghi e dispendiosi, sanno troppo di strumentalizzazione politica e sindacale”.
Latest posts by Luigi Sambucini (see all)
- Sinistri scricchiolii da Ponte Morandi, sospeso il recupero dei beni degli sfollati. La Gdf acquisisce nuovi documenti - 14 Agosto 2018
- Il terremoto torna a far paura al Molise, forte scossa (5.1) alle 20.19. Tante le repliche, Protezione Civile in allerta. Ci sono alcuni crolli - 16 Agosto 2018
- Lago di Bracciano, Raggi e l’Acea bocciati dal Tribunale delle Acque. Stop ai prelievi - 26 Luglio 2018