
Resta bloccata la circolazione sulla statale Milano-Lecco dove proseguono i lavori di rimozione di quanto resta del cavalcavia crollato sotto il peso di un trasporto eccezionale, 108 tonnellate. Il viadotto è crollato nel pomeriggio di venerdì provocando una vittima e alcuni feriti. La statale 36 è ancora chiusa verso Lecco all’altezza di Annone Brianza e il traffico è deviato lungo strade alternative. Intanto è già inziato lo scaricabarile tra l’Anas, che sostiene di non aver autorizzato il passaggio, e la Provincia, che dice: “Ricostruzione che non collima con le informazioni in nostro possesso”.
L’allarme sarebbe stato lanciato almeno 3 ore prima del disastro da alcuni tecnici di Anas, preallertati dalla Polstrada che aveva notato dei calcinacci lungo la superstrada. A causa, pare, di problemi burocratici tra l’Anas e la Provincia di Lecco su chi e in che modo si dovesse intervenire, il cavalcavia è rimasto aperto, per poi sgretolarsi sotto il peso di un tir con rimorchio, che trasportava un carico di tubi d’acciaio. Intanto, chi non si fa prendere dal gorgo delle polemiche è la magistratura che ha già aperto un fascicolo, che nelle prossime ore avrà anche nomi e cognomi degli indagati con l’ipotesi di reato di disatro colposo ed omicidio colposo. Il procedimento, allo stato, è a modello 44 quindi non ha ancora iscritti nel registro degli indagati. L’iscrizione avverrà quando saranno necessari degli accertamenti irripetibili. La magistratura lecchese ha affidato la delega per le indagini alla polizia e ha disposto il sequestro dell’autoarticolato che è piombato sulla statale 36 e dell’intera struttura caduta. Sono già stati individuati degli ingegneri civili che analizzeranno i materiali con cui è stato realizzato il cavalcavia e faranno dei calcoli per verificare la sua resistenza al peso.
La strada è frequentemente percorsa da numerosi mezzi pesanti e il loro passaggio, col tempo, potrebbe aver compromesso la stabilità del ponte. Verifiche saranno fatte anche sull’effettivo peso del trasporto eccezionale che ieri percorreva il cavalcavia e che potrebbe averne causato il crollo. L’Anas afferma di aver dato ordine di bloccare il cavalcavia anche con “ripetuti solleciti a una immediata chiusura”. “Anas informa che, dalle prime ricostruzioni dei fatti, il cantoniere Anas addetto alla sorveglianza del tratto della strada statale 36 al km 41,900, sul quale alle ore 17.20 è ceduto il cavalcavia n. 17 della strada provinciale SP49, già attorno alle ore 14.00, avendo constatato il distacco di alcuni calcinacci dal manufatto, ha disposto immediatamente la loro rimozione e la parzializzazione della SS36 in corrispondenza del cavalcavia. Subito dopo il cantoniere, in presenza della Polizia Stradale, ha contattato gli addetti alla mobilità della Provincia di Lecco, responsabile della viabilità sul cavalcavia, e li ha ripetutamente sollecitati alla immediata chiusura della strada provinciale SP49 nel tratto comprendente il cavalcavia. Gli addetti della Provincia hanno richiesto un’ordinanza formale da parte di Anas che implicava l’ispezione visiva e diretta da parte del capocentro Anas, il quale si è attivato subito, ma proprio mentre giungeva sul posto il cavalcavia è crollato. È stato inoltre accertato che il Tir che è precipitato dal cavalcavia provinciale era un trasporto di bobine di acciaio il cui notevole peso non è al momento noto”.
La Provincia: ricostruzione Anas non collima con nostre informazioni. La Provincia di Lecco fa sapere che la ricostruzione dei fatti fornita dall’Anas sul crollo del cavalcavia ad Annone “non collima con le informazioni sull’accaduto in possesso della Provincia di Lecco”. L’ente “esprime cordoglio ai familiari della vittima e vicinanza ai feriti”. L’Anas sostiene di aver dato ordine di bloccare il cavalcavia anche con “ripetuti solleciti a una immediata chiusura”. “Alle 13,30 alla nostra sala operativa di Milano ci hanno chiamato dicendoci che c’erano dei calcinacci sulla statale 36 e io sono arrivato in meno di 10 minuti, poi ho visto a 250 metri una pattuglia della polstrada e l’ho fermata e ho avvisato il mio ufficio”, ha riferito Tindaro Sauta, il capocantoniere dell’Anas, che è andato subito sulla statale 36 appena ricevuta la segnalazione dei calcinacci. L’Anas ha competenza sulla statale, ma non sul cavalcavia crollato che è provinciale.
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