
L’Istat diffonde nuovi drammatici dati sull’andamento delle vendite al dettaglio: a luglio sono diminuite dello 0,3% rispetto al mese precedente e dello 0,2% rispetto allo scorso anno. Un dato che fornisce l’ennesima conferma dell’andamento ancora instabile della nostra economia, ben lontana da qualsiasi ipotesi di ripresa. Queste nuove diminuzioni delle vendite assumono un carattere allarmante se si pensa alla contrazione registrata negli ultimi anni: dal 2012 al 2015 vi è stata una riduzione dei consumi del 10,2% (con una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di 72,2 miliardi di Euro).
Di fronte ad una diminuzione di tale portata, ancora più aggravata dai dati odierni, ci chiediamo cosa aspetti il Governo ad intervenire. Cos’altro serve per capire che la crisi della domanda interna ha raggiunto ormai dei livelli insostenibili e che è indispensabile agire per una redistribuzione dei redditi?
È prioritario, per il Paese, avviare con urgenza un piano shock, in grado di proiettare il sistema economico verso la crescita. Il primo passo in tal senso, lo ripetiamo ancora una volta visto che il governo fa orecchie da mercante, l’avvio di un Piano Straordinario per il Lavoro che, attraverso interventi per la crescita, la modernizzazione, la messa in sicurezza antisismica, l’innovazione e la ricerca, dia nuovo reddito, nuova occupazione e nuove prospettive ai tanti giovani disoccupati.
Non bisogna dimenticare, infatti, che intervenire sull’occupazione significa, in primo luogo, far ripartire la domanda: da un recente studio effettuato dal nostro O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, è emerso che, se la disoccupazione tornasse a valori intorno al 6% (livello pre-crisi, ancora eccessivo a nostro parere), la capacità di acquisto delle famiglie aumenterebbe di circa +40 miliardi di Euro l’anno.
In quest’ottica non c’è più tempo da perdere, ne è stato perso fin troppo. È il momento di agire e chiediamo a Governo e Parlamento intero di farlo al più presto.
*Presidente Federconsumatori
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