
Prosegue anche lunedì lo sciopero di tutti gli addetti delle autostrade. Lo hanno proclamato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl, per il mancato rinnovo del contratto nazionale autostrade e trafori. Già era stato proclamato lo stato di agitazione della categoria ma dalla controparte non sono venuti segnali positivi a fronte della disponibilità data dalle organizzazioni sindacali a “ricercare – si afferma in una nota unitaria – soluzioni condivise per accelerare il percorso negoziale e dare il giusto aumento retributivo ai lavoratori del settore, uno dei più profittevoli nel panorama industriale italiano”. A fronte di questa disponibilità la risposta è stata una vera e propria provocazione: le associazioni datoriali Fise e Federreti “hanno ribadito – prosegue la nota sindacale – la richiesta di scontare dai futuri aumenti contrattuali le quote di salario che ritengono di aver erogato in eccesso in occasione dell’ultimo rinnovo”. In parole povere, i lavoratori invece degli aumenti salariali richiesti nella piattaforma, per siglare il contratto dovrebbero pagare di tasca propria. Una linea già tentata, senza successo peraltro, in altre trattative contrattuali.
Oltre alla questione delle quote di salario “le parti datoriali – concludono i sindacati – hanno avanzato richieste di modifiche normative, finalizzate a conseguire aumenti di produttività e di flessibilità della prestazione lavorativa totalmente ingiustificati, considerando gli straordinari risultati conseguiti da tutte le aziende del settore, in termini di performance economico-finanziaria”. Per quanto riguarda le condizioni di lavoro degli addetti alle autostrade il segretario nazionale della Fillea Cgil, Dario Boni, ricorda che anche in questo settore c’è un aumento drammatico dei morti sul lavoro. “Un anno fa – afferma – c’è stato un tavolo che doveva affrontare il problema, poi si è arenato. Ora i ministeri del Lavoro e dei Trasporti devono rispondere alla nostra richiesta di incontro”.
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