I sindacati dei bancari al presidente di Atlante: “Non è il Messia. Moderi i toni e ci dica quanto guadagna”

I sindacati dei bancari al presidente di Atlante: “Non è il Messia. Moderi i toni e ci dica quanto guadagna”

Durissima polemica dei segretari generali dei sette sindacati del settore credito nei confronti di Alessandro Penati,presidente di Quaestio Sgr, la società che gestisce il Fondo Atlante con il compito di affrontante le crisi che investono gli istituti. Alessandro Penati (nella foto), un economista definito “turbo liberale”, editorialista del Corriere della sera e di Repubblica, professore di Scienza Bancaria alla Cattolica di Milano, raccontano le cronache contrario per principio all’intervento dello Stato nell’economia, senza alcuna esperienza operativa, sottolineano i sindacati, viene  eletto presidente del fondo Atlante costituito, sotto l’egida  del governo, vedi Cassa depositi e prestiti controllata dal Tesoro, per scongiurare il flop degli aumenti di capitale di Popolare Vicenza e Veneto Banca, oltre a evitare guai a Unicredit, garante della ricapitalizzazione della Popolare di Vicenza.

Si distingue per dichiarazioni e interviste, fra cui un intervento al Festival dell’Economia di Trento. “Se io intervengo – una delle perle del professore – faccio quello che voglio. Rado al suolo e riparto”. Si comporta come se da lui dipendesse il futuro del sistema bancario, di più del “sistema” Italia. Nelle sue sortite fa un’ammucchiata, mette insieme Confindustria, banchieri, sindacati, questi ultimi accusati di collusione con i poteri forti.

Comunicato firmato dai segretari generali dei sette sindacati

Fra dichiarazioni e interviste fa di ogni erba un fascio. La replica delle organizzazione sindacali è durissima, fra ironia e amarezza. Quella che sta creando Penati è una situazione insostenibile, i sindacati non ci stanno a veder mettere sotto accusa i lavoratori del credito che non portano certo responsabilità per la gestione delle banche, pagano con la perdita di migliaia di posti di lavoro la ristrutturazione delle aziende che colpisce professionalità consolidate. Da qui nasce il comunicato unitario che porta le firme  dei segretari generali di FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – SINFUB -UGL/CREDITO – UNISIN, rispettivamente Lando Sileoni, Giulio Romani, Agostino Megale, Massimo Masi, Pietro Pisani, Piero Peretti, Emilio Contrasto. Una lettera  che unisce ironia, amarezza, preoccupazioni per lo stato del settore del credito, struttura  certo non secondaria  dell’economia.

Questo il testo della dura presa di posizione sindacale.

“I problemi del settore del credito sono finalmente in via di soluzione definitiva. Così come Mosè guidò il popolo Ebraico per 40 anni nel deserto portandolo infine nella terra Promessa- scrivono i sindacati- così il numero Uno del Fondo Atlante, Alessandro Penati porterà con il suo esempio le banche verso la Terra Promessa della redditività, competitività e sana gestione. Finalmente abbiamo letto, sabato 4 giugno su Milano Finanza, un’analisi innovativa e lungimirante sul passato e per il futuro del sistema. In sintesi, Penati il Messia dice: la colpa di tutto quello che è successo sino ad oggi ricade sui soggetti che c’erano, nessuno escluso (Politica, Banca d’Italia, imprenditori, mezzi di comunicazione, ABI e, dulcis in fundo, sindacati). La soluzione? È lui, Alessandro Penati. Ipse dixit.

Intanto un risultato l’ha raggiunto: è riuscito a ricompattare tutti: ABI, sindacati, mezzi di comunicazione, impresa nella quale nessuno era fino ad oggi riuscito. L’Amministratore Delegato del Gruppo Intesa, Carlo Messina, gli ha risposto oggi per le rime.

Per quanto riguarda l’accusa di collusione faccia i nomi

“Per quanto riguarda la collusione dei sindacati richiamata nell’intervista di Alessandro Penati- prosegue la lettera – faccia nomi e cognomi indicando prove e una circostanziata denuncia alla Procura della Repubblica competente verso la quale il Messia Penati dovrebbe rivolgersi. Lo stesso Messia dovrebbe sapere – ma fa finta di non saperlo – che sono stati proprio i sindacati interni alla Popolare di Vicenza nel 2012 a denunciare la cattiva gestione, come più volte gli stessi Segretari Generali delle organizzazioni sindacali hanno dimostrato, anche con documenti in mano, in trasmissioni radiofoniche e televisivi.”

Penati parla come se fosse l’unto dal Signore. Lo valuteremo sui fatti

“Ha poi citato, scandalizzato, gli esempi negativi del passato come prodromi dei disastri attuali (Popolare di Lodi, Popolare di Novara, di Intra, Caripuglia, BiPop.). Peccato – diciamo noi – che a suo tempo i manager di quelle banche parlavano esattamente come lui. A onor del vero, una differenza enorme c’è: il Messia, Alessandro Penati, non ha nessuna esperienza diretta del settore del credito, ma parla come se fosse unto dal Signore. Comunque, i sindacati, a differenza del Messia, non hanno la presunzione di possedere la verità: valuteremo la strategia del signor Penati solo sui fatti e sulle iniziative senza fare alcuno sconto, così come abbiamo sempre fatto”.

“Nel frattempo – conclude il comunicato – invitiamo a moderare i toni perché alla prossima esternazione senza senso adiremo le vie legali. Intanto, faccia una cosa utile: dica pubblicamente quanto guadagna”.

Share

Leave a Reply