
È ormai senza esclusione di colpi, la battaglia elettorale per la conquista dell’Amministrazione comunale di Roma. Dopo il no secco ricevuto da Fassina sulla possibilità al ballottaggio di ricevere in dote i voti di Sinistra Italiana e Sel, il candidato di Pd ed alcune civiche, torna a duellare con la Raggi, mentre tutti gli altri candidati, anche mediaticamente, vengono messi in quarantena, quasi come se il primo turno fosse già passato e tutti gli altri competitors fossero ormai fuori dai giochi. La realtà della democrazia è altra cosa e, alla luce di quanto detto, sembrerebbe una partita con le carte truccate.
Giachetti chiama il soccorso di Palazzo Chigi, mentre la Raggi sfugge a qualsiasi confronto
Se la Raggi ha deciso di non andare al confronto, almeno per ora, con nessuno dei candidati (più che chiara la sua mancata partecipazione al confronto su Rai Tre), Giachetti, probabilmente numeri alla mano, chiama in suo soccorso il premier Renzi e proprio sul punto è partita la prima polemica di giornata. Il candidato sindaco del centrosinistra, partecipando a un Forum organizzato dall’agenzia giornalistica Ansa, ha infatti annunciato che il primo giugno sarà a una manifestazione in un teatro con Matteo Renzi. Immediata la reazione della sua avversaria a 5 Stelle Virginia Raggi che ha parlato di scandalo ed accusa direttamente il presidente del Consiglio: “Il premier non sta facendo il premier. Il fatto che non è stato eletto non gli ha fatto comprendere quale è il suo ruolo. Deve svolgere quel ruolo in maniera imparziale perché l’ha giurato sulla Costituzione”. Ma il botta e risposta è continuato con la controreplica al vetriolo di Giachetti: “è scandaloso che Renzi sia con me il 1 giugno? Vedo che la Raggi ogni giorno è sempre più attenta ai problemi di Roma. Fa fatica a parlare di Roma e io lo capisco perché è la ragione per cui scappa da ogni confronto. Io non la seguo nelle chiacchiere e nelle polemiche sterili. Pensasse quello che vuole, poi lo decideranno i romani se è scandaloso o meno”.
Berlusconi cerca di portare ossigeno nelle bombole scariche di Marchini, cerca di far pace con la Meloni e prende in giro la Raggi
Ma quella di ieri è stata ancora una giornata ‘romana’ per Silvio Berlusconi, che ha pensato bene, anche lui, di sferrare un duro attacco sempre alla pentastellata e siglando anche una pace armata con la leader di Fdi, Giorgia Meloni. “Sono molto affezionato a Giorgia Meloni e credo non avrà bisogno del mio sostegno al ballottaggio dove peraltro sono certo arriverà Marchini, l’unico candidato in grado di battere il Movimento 5 stelle – ha detto Berlusconi – Escludo che si possa arrivare al voto disgiunto, visto che sosteniamo con convinzione il nostro candidato”. Poi l’ironia sulla proposta fatta dalla Raggi sui temi economici e sulla moneta parallela all’euro e sul baratto: “La questione del baratto è stata superata milioni di anni fa con l’invenzione della moneta. Per quanto riguarda la moneta complementare – ha aggiunto Berlusconi – era un’idea mia che rivendico e che va bene se vigilata dalla Banca d’Italia: altrimenti cosa facciamo usiamo le conchiglie raccolte ad Ostia e Fregene oppure una banconota dorata con la faccia barbuta di Grillo? La moneta è una prerogativa degli Stati sovrani non dei sindaci”. Ed infine su Marchini: “è una persona molto lontana dalla politica, umanamente aperta all’amicizia, molto simpatico, rispettoso degli altri, a partire dai più umili. È un’organizzatore capace di individuare la soluzione più semplice in cose complicate. Ha ottimi rapporti con tutti, credo sia la persona giusta per affrontare un tema complesso come la gestione di una città come Roma”.
“Bertolaso ha una capacità di lavoro straordinaria – ha aggiunto Berlusconi – sa mettere insieme la gente giusta per costruire squadre. Lui sarà il coordinatore dell’unità di lavoro e emergenze, collaborerà con Marchini”.
A chi gli chiede se Guido Bertolaso non sia risultato poco simpatico, Berlusconi risponde: “Bertolaso è una persona schietta, aveva bisogno di più tempo per entrare nel personaggio. È una persona che non dice sempre e solo cose favorevoli, dice le cose come le vede lui e spesso questo non è considerato accettabile”.
Pace fatta Meloni-Salvini sul pedaggio per il Gra. Il leader leghista ‘dimentica’ la candidatura dell’altra faccia della Destra
E mentre Berlusconi cercava di portare acqua al mulino di Marchini, i due competitor delle destre siglavano la pace con un doppio videocollegamento in diretta Facebook su entrambi i loro profili alle voci che negli ultimi giorni li volevano l’una contro l’altro dopo le dichiarazioni del leader del Carroccio sul Gra, che secondo Meloni erano comunque state riportate in maniera non corretta. Un quarto d’ora insieme, anche se a distanza, per mettere a tacere le indiscrezioni con “un esperimento poco renziano – l’ha definito Salvini – perché Renzi ha mezzi più potenti dei nostri e non farebbe mai un collegamento così. Io tra l’altro come telefonino ho un Nokia E66, che in Italia siamo rimasti in 4 ormai ad avere, ma l’importante sono i contenuti”. Un’occasione per ribadire l’appoggio della Lega all’alleata: “Ci sono tanti elettori che vogliono Giorgia sindaco di Roma, dipende tutto da voi: Meloni è l’unica candidata sindaco del centrodestra che può mandare a casa il Pd, lo dicono tutti i sondaggi”. “Come potete vedere – ha commentato Meloni – la squadra che mi sostiene va avanti con un’ottima condivisione. Meloni e Salvini vanno avanti insieme, e anzi la prossima settimana facciamo un’iniziativa insieme”.
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