
Un continuo inseguimento La Juve supera la trasferta più insidiosa, ancora una volta vincendo, ma il Napoli, nonostante la prima assenza di Higuain, vince; fa altrettanto la Roma, mentre la Fiorentina, battuta ad Empoli, costituisce la sorpresa negativa e si vede superata dall’Inter; valzer allenatori: ottimo esordio di Simone Inzaghi sulla panchina laziale mentre Berlusconi sostituisce Mihajlovic con Brocchi.
Juve inarrestabile Neppure al Milan è riuscita l’impresa di battere una Juve priva di tre titolari di peso uno per reparto (Chiellini, Kedhira, Dybala), nonostante il vantaggio iniziale e il gioco in mano per la prima mezz’ora. Forse, valutando il tutto, un pareggio sarebbe stato il risultato più equo ma la Juve ha sfoderato un Buffon all’altezza delle sue prestazioni migliori in almeno un paio di occasioni, risultando addirittura decisivo in un’incursione a centrocampo dalla quale è partito il cross che ha determinato il pari; poi, una volta ribaltato il punteggio, anche in conseguenza del progressivo calo dei rossoneri, la vittoria non è più stata in discussione. Questa, per la vecchia signora, era considerata una trasferta a rischio per tanti motivi ma, riportati anche stavolta a Torino gli ennesimi tre punti, è più che lecito parlare di scudetto blindato, a sei giornate dal termine. L’ultima sconfitta dei bianconeri è quella col Sassuolo, da allora in avanti, 22 gare con un pareggio e ben 21 vittorie: l’Italia calcistica si chiede quale avversario sarà in grado di far capitolare questo record da fantacalcio.
Del Milan se ne può parlar bene per l’approccio vincente nella fase iniziale, per la determinazione manifestata in tutti i reparti, anche in Balotelli, l’unico a farsi notare per la sua pericolosità ma anche per la sua voglia egocentrica di giocare per conto suo, rendendo quasi nulla la presenza di Bacca con il quale, invece, avrebbe dovuto agire in sintonia. Troppo presto e troppo affrettato parlare di un Balotelli ritrovato, anche se, stavolta, ha sicuramente fatto meglio rispetto ad altre prove incolori, analogamente alla squadra che, davanti ad un avversario top, che più top non si può, ha dato il massimo all’inizio e quello che ha potuto dopo, confermando, però, pur nella positività, che questo Milan non è ancora da catalogo grandi squadre. La fortuna ha aiutato i rossoneri perché il Sassuolo si è fatto sorprendere in casa dal Genoa, e questo risultato ha evitato, un pericoloso sorpasso in classifica verso la qualificazione dell’Europa League, ma adesso il Milan deve darsi una mossa decisiva, provenendo da cinque partite con appena due punti. Affinché questo si realizzi, nella serata di lunedì, Berlusconi ha invitato a cena ad Arcore Cristian Brocchi, tecnico della Primavera, con Galliani e si è subito capito che anche Sinisa Mihajlovic era stato iscritto nell’albo degli allenatori prima denigrati per qualche mese e poi messi alla porta dall’ex cavaliere, come era già successo con Allegri, Seedorf e Inzaghi, in perfetto stile berlusconiano… Ancora una volta, per l’incomparabile duo dirigenziale le colpe sono sempre e solo degli allenatori, peraltro, scelti da loro.
Tris Napoli senza il Pipita Il Napoli era atteso al varco per verificare quanto pesasse l’assenza di Higuain e il corposo risultato (3-0), peraltro, con un gol del suo sostituto, il bravo Gabbiadini, conferma che si può sopravvivere bene anche senza il bomber delle meraviglie. Certo, l’avversario era l’ultimo in classifica, ma era importante superare lo choc di Udine e riprendere l’inseguimento verso la prima in classifica che, vincendo sempre, non ammette più altri passi falsi degli azzurri.
Roma bloccata Dopo il fragoroso derby di una settimana fa, in tanti avevano ipotizzato che la Roma avrebbe puntato al secondo posto ma la frenata casalinga (1-1) in posticipo col Bologna ha subito riposizionato la banda Spalletti ad ugual distanza, sei punti, sia dai partenopei che dagli interisti, nuovi inseguitori. Non è bastato attaccare a tamburo battente né è servito il rientro di De Rossi e il subentro di Totti, autore di qualche pregevole spunto, per conquistare l’intera posta.
Il quarto posto Qui ormai la lotta appare ristretta fra Inter e Fiorentina e, al momento, i milanesi, grazie alla vittoria di Frosinone, hanno inserito la freccia di sorpasso e appaiono decisamente più avvantaggiati degli avversari viola. L’Inter torna la vecchia Inter di inizio campionato e col solito golletto confeziona il risultato risicato ma più che sufficiente a scavalcare una Fiorentina che, in pieno crollo verticale, non vince da sei giornate nelle quali ha preso solo 4 punti, dissipando quanto di buono fatto in precedenza. Maretta anche a livello societario con gli spifferi su Sousa, contattato da altre squadre, proprio quando la sua va pericolosamente alla deriva.
Palermo-Lazio Partita di notevole interesse per due motivi: la squadra di casa non vinceva da dieci giornate, la Lazio presentava in panchina Simone Inzaghi e, quindi, entrambe avevano stretta necessità di fare punti. A riuscire nell’intento sono stati i romani i quali, in vantaggio con una doppietta di Klose, dopo un quarto d’ora, chiudevano con un perentorio 3-0 finale contro un avversario inesistente o quasi. Non poteva esserci esordio migliore per Inzaghino per ritrovare un po’ si serenità. Ma, oltre a questi incontrovertibili dati calcistici, l’incontro faceva registrare diversi incidenti, fra le tifoserie, prima dell’inizio nei pressi dello stadio con botte e alcuni feriti e, poi, durante la partita con due sospensioni per incendi di suppellettili da parte dei tifosi locali (tifosi? caso mai delinquenti) i quali sfogavano le loro ire furibonde con ingiustificata violenza per la penosa esibizione della loro squadra. A completare lo squallore visto in campo e in tribuna ci si metteva pure Zamparini il quale provvedeva a licenziare anche Novellino (un punto in 3 partite) allungando il suo record di allenatori sostituiti in questo campionato con l’ottavo cambio della panchina con l’arrivo, anzi il ritorno, di Ballardini. Anche questo è un record ma in negativo.
Le altre Con la debacle palermitana, la lotta per la salvezza dovrebbe, ormai, riguardare Carpi, Frosinone e appunto il Palermo, visto che il Verona è già spacciato da tempo, mentre, verso l’alto, per l’Udinese a +6, salvo crolli improvvisi, dovrebbe essere sufficiente amministrare questo provvidenziale vantaggio.
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