
Come annunciato nella discussione al Senato sul Ddl Cirinnà, i senatori di Sinistra italiana- Sel hanno votato no alla fiducia posta dal Governo e resteremo al fianco delle associazioni Lgbtq per continuare la battaglia per i diritti. Per questo domani parteciperò alla manifestazione nazionale organizzata a piazza del Popolo.
La nostra Costituzione è chiara: non usa parole criptiche come questa maggioranza di Governo, non consente interpretazioni, ma ci chiede una scelta di campo. Sui diritti fondamentali delle persone non può esistere alcuna mediazione al ribasso, né ambiguità. Ed è stato paradossale discutere di unioni in relazione all’orientamento e all’identità sessuale delle persone – entrando, quasi frugando, nella loro sfera privata – in un’Aula in cui da tempo non sono più chiari identità, orientamenti politici e valori.
Diritti civili e uguaglianza, sono questioni oltre i partiti, da garantire a tutti
I diritti civili e l’uguaglianza sono questioni oltre i partiti e devono rientrare nella sfera dei diritti di cittadinanza che l’Italia deve garantire e che in tutta Europa sono riconosciuti. Lo abbiamo ribadito nelle scorse settimane, anche da piazza del Pantheon, al fianco di tante persone, tra famiglie arcobaleno e associazioni Lgbtq – ‘Svegliati Italia’ – e lo ripeteremo domani, in risonanza con le piazze e la società civile: basta col retropensiero omofobo che vuole concedere il minimo indispensabile soltanto per fermare l’indignazione di un popolo che è ormai maturo per la piena uguaglianza dei diritti, perché nella quotidianità si relaziona con tante donne e uomini in carne ed ossa che vivono sogni, speranze e mortificazioni. Per questo avevamo definito il ddl Cirinnà un compromesso necessario – ma non sufficiente – a dare una cornice giuridica per il riconoscimento della famiglia in tutte le forme sociali in cui si struttura.
L’asservimento del governo alle posizioni della destra più omofoba
Rispetto a questo, ogni strumentalizzazione politica è anacronistica e priva di senso: le associazioni Lgbtq si sono sentite tradite dall’asservimento del Governo alle posizioni della destra più omofoba e dalle amputazioni fatte all’ex ddl Cirinnà, col risultato di una legge al di sotto persino di quel ‘minimo sindacale’ che tutti insieme avevamo definito soglia indispensabile per votarlo. Con Sinistra Italiana-SEL e con le associazioni Lgbtq ora ripartiamo da qui e, in ascolto del Paese reale, guardiamo avanti sulla piena eguaglianza. Perché l’Italia, sui diritti, ha ancora moltissima strada da percorrere.
*Senatore di Sinistra Italiana-Sel
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