
Il senatore Vannino Chiti polemizza con la decisione dei vertici del Pd di astenersi al referendum sulle trivelle fissato per il prossimo 17 aprile, e dichiara in una durissima nota che il timore della partecipazione democratica è tipicamente di destra. Chiti annuncia di votare Sì al referendum, perché condivide le “motivazioni delle Regioni”. Insomma, un’altra importante voce critica si aggiunge a quelle che già si sono levate, dalla sinistra Pd, contro la scellerata decisione della segreteria del Pd, soprattutto in vista della Direzione di lunedì 21 marzo.
“Andrò a votare sì al referendum sulle trivellazioni e sostengo le motivazioni delle Regioni che l’hanno proposto. Nei referendum i partiti devono dare un orientamento ma poi lasciare sempre la libertà di voto”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti. “Per noi – aggiunge l’esponente dem – è sempre stato così. Quello che ai partiti non può essere permesso è banalizzare questi appuntamenti di coinvolgimento dei cittadini e di fatto sostenere il non voto. Di tutto ha bisogno la nostra democrazia tranne che di incentivi all’astensionismo. Già esiste un grande distacco tra partiti, istituzioni e cittadini. Non va incentivato ma superato. La paura della partecipazione è un arroccamento autodistruttivo. Anche ai partiti non conviene seminare vento perché si raccoglie tempesta. Contrapporre poi al diritto democratico di decidere da parte dei cittadini i conti della spesa è sempre stato un esercizio autoritario delle destre: colpisce e sconcerta – conclude Chiti – trovarlo ora nelle dichiarazioni di due vicesegretari del Pd. Oltretutto sarebbe stato auspicabile l’election day con le amministrative: se c’è da cambiare le norme si può fare in poco tempo”.