
Commozione per le oltre cinquecento persone raccolte nella chiesa di San Vincenzo alla Sanità, a Napoli, per i funerali di Gennaro C. il ragazzo di 17 anni assassinato a colpi di arma da fuoco in pieno centro storico il 5 settembre scorso. Dentro e fuori la chiesa erano presenti soprattutto giovani e donne e sul sagrato della chiesa è stato esposto un solo ed unico striscione: Genny vive. Anche in questo caso è stato difficile il lavoro degli operatori dell’informazione: assoluto divieto ad entrare in chiesa e forti limitazioni all’esterno del luogo di culto.
La Questura ordina le esequie alle 7.30 del mattino
Le esequie, su disposizione della Questura di Napoli si sono svolte alle 7.30 del mattino, visto che l’episodio in cui è rimasto coinvolto il minorenne, poteva prestarsi a ritorsioni. Il 5 settembre, infatti, l’agguato non era diretto nei confronti del ragazzo, ma di altre persone riuscite a sfuggire alla furia dei killer che hanno esploso in pochi minuti decine di colpi. Diverse le ricostruzioni, alcune che parlano di un agguato diretto proprio nei confronti del ragazzo ed altre che invece lo leggono come una vittima. Il punto di riferimento spirituale del quartiere Sanità, padre Zanotelli parla di ‘citta spaccata bella e malamente, quella della Sanità, del rione Traiano, di Scaglia e quella del Vomero. Quanto sangue si è versato in questi giorni – ha aggiunto – e anche le nostre mani grondano di questo sangue. Tutti, Chiesa compresa, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità”. Tensione e qualche spintone, ma questo rende ben chiara la situazione in cui versa quel quartiere di Napoli, quando il Presidente della municipalità voleva aprire uno striscione con su scritto: “Gennaro vive nei nostri cuori che la camorra ha ucciso”.
Stracciato lo striscione portato dal Presidente della municipalità e che accusava la camorra
Purtroppo, gli stessi ragazzi, presenti sul sagrato della Chiesa lo hanno impedito, visto che era stato deciso, non si sa bene da chi, di esporre un solo striscione evocativo e quello che conteneva la parola camorra, era assolutamente indigesto. Con ogni probabilità, questo sembra assolutamente chiaro, una gran parte della popolazione e degli stessi giovani presenti, sono indirettamente o direttamente coinvolti nella filiera dei traffici illegali gestiti dalle organizzazioni camorriste.
Il Sindaco De Magistris: “Noi sempre presenti e la stragrande maggioranza dei napoletani è per il riscatto civile”
Noi ci siamo ogni giorno. Oggi eravamo presenti e lo siamo sempre. Però cerchiamo di sottolineare maggiormente che quando noi amministratori contestiamo duramente i tagli, non lo facciamo per una questione politica, ma perché questi tagli si traducono nelle recriminazioni dei cittadini”. Lo afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a margine dell’inaugurazione del centro di accoglienza per i migranti al centro storico e aggiunge: “Quando fai tagli alla cultura rischi di chiudere i teatri, quando tagli al sociale significa meno servizi sul territorio, quando tagli i servizi essenziali rischi di non avere le pattuglie di notte per presidiare il territorio. Noi ce la mettiamo tutta e se è possibile anche di più. Non siamo mai soddisfatti del lavoro fatto, però posso dire che questa città sia stamattina al funerale, sia in queste ore, sia nei prossimi giorni dimostra che la stragrande maggioranza dei napoletani è per il riscatto civile, la rivoluzione culturale, il no alla camorra; e lo vogliamo dimostrare in modo tutto nostro: non serve la militarizzazione dei territori, ma attività concrete che sono fatte di asili nido, centri culturali che non chiudono, iniziative di accoglienza per tutti. Il Governo si accorga degli errori che sta commettendo in questo periodo. Noi lavoreremo ogni giorno e ognuno fa la sua parte, sindaco e cittadini onesti. Soprattutto bisogna unire le persone di buona volontà che fanno le cose giuste. Padre Loffredo sa quanto impegno il sindaco di Napoli mette su questi temi”. Infine assicura: “Noi ci saremo come abbiamo sempre fatto e ognuno deve fare la sua parte. Non c’è qualcuno migliore degli altri, sul tema del contrasto al crimine, alla camorra penso che per quanto ci riguarda come amministrazione sono i fatti che lo dicono”.
Lunedì a Napoli arriva la Commissione parlamentare antimafia e resterà in città per 48 ore
Già dalla giornata di lunedì la Commissione parlamentare Antimafia, guidata da Rosy Bindi, sarà a Napoli e resterà nel capoluogo campano anche nella giornata di martedì. Il programma della visita prevede, tra l’altro, che la Commissione sia in Prefettura, dove è prevista lunedì una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Martedì la delegazione si fermerà a pranzo con i giovani del carcere minorile di Nisida e poi sarà alla Basilica della Sanità nel rione Sanità, dove oggi si tengono i funerali di Genny Cesarano, il ragazzo ucciso nei giorni scorsi. La decisione di andare a Napoli è stata accelerata proprio dopo l’allarme suscitato dall’omicidio del diciassettenne Cesarano. Bindi e i commissari dell’Antimafia, durante la trasferta, potranno quindi parlare con il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo che prima della pausa estiva, ascoltato in Antimafia, e dopo aver parlato della vicenda relativa alla cattura del boss Michele Zagaria e di molti aspetti ancora non chiari di quell’episodio, aveva lanciato un forte e accorato allarme sulla nuova criminalità giovanile in Campania e nel napoletano in particolare.
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