CERN. Gli esperimenti sul bosone di Higgs, la “particella di Dio”, confermano le previsioni del Modello Standard della Fisica

CERN. Gli esperimenti sul bosone di Higgs, la “particella di Dio”, confermano le previsioni del Modello Standard della Fisica

Dopo aver analizzato, scrutato, elaborato, sperimentato, verificato per tre lunghi anni il bosone di Higgs, che comunemente ha acquistato la fama di “particella di Dio”, espressione che non ha nulla di scientifico, il CERN ha annunciato martedì 1 settembre i risultati di tanto lavoro, effettuato grazie al Large Hadron Collider (nella foto). Ai profani di Fisica delle particelle, le scoperte del CERN sul bosone di Higgs potranno sembrare insignificanti o incomprensibili, ma sono decisive per proseguire il lungo cammino che porterà gli scienziati, i fisici, a risolvere i tanti enigmi che la conoscenza dell’Universo pone alla ricerca umana.

Il Cern di Ginevra, ovvero il grande centro europeo per la Ricerca Nucleare, comunica che due esperimenti contribuiscono a svelare i fattori di decomposizione e di interazione del bosone con le altre particelle. I risultati dei due esperimenti, prosegue il CERN, confermano largamente e sono coerenti col cosiddetto Modell Standard della Fisica delle particelle, che spiega in che modo funziona l’Universo a livello subatomico. Ora, si tratta di condurre più avanti le ricerche per costruire con maggiore accuratezza il Modello Standard. Si tratta di un progresso notevolissimo nella conoscenza scientifica, perché finalmente d’ora in avanti sarà possibile utilizzare il bosone di Higgs, la “particella di Dio”, come punto di riferimento per ulteriori ricerche, alla scoperta delle spiegazioni e delle interpretazioni dei nuovi fenomeni fisici dell’Universo.

Rolf Heuer, direttore generale del CERN, scrive in una nota che “vi saranno molti benefici dalla combinazione dei risultati dei grandi esperimenti per raggiungere un’elevata precisione per le prossime scoperte fondamentali nel nostro campo”. Per i non addetti ai lavori, ciò significa sostanzialmente che la conferma della validità del Modello Standard, metterà del tutto in secondo piano altre teorie generali che si sono affacciate nel campo della Fisica teorica e delle particelle in questi decenni, dalla Teorie delle stringhe alla Teoria degli universi paralleli. I movimenti, la decadenza e le interazioni del bosone di Higgs, teorizzato dallo scienziato scozzese Peter Higgs nel 1964, e confermato sperimentalmente solo il 4 luglio del 2012, proprio con l’uso dell’LHC, il Large Hadron Collider, al CERN di Ginevra, daranno la possibilità ai fisici di fornire una spiegazione più accurata della materia di cui è composto l’Universo, e soprattutto della cosiddetta “materia oscura”.

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