
Una presunta truffa al servizio sanitario nazionale da 28 milioni di euro per presunte irregolarità nei rimborsi percepiti su 4mila interventi chirurgici all’ospedale San Raffaele di Milano. Questa l’accusa che ha concluso l’inchiesta su nove persone, a vario titolo impegnate nelle gestione amministrativa o sanitaria dell’ospedale. Secondo le ricostruzioni fatte dalla magistratura i medici figuravano presenti in più sale operatorie ma, nella sostanza la verità era altra, durante gli interventi, secondo l’accusa, “le equipe sarebbero state solo sulla carta regolarmente costituite, in quanto chirurghi e/o anestesisti sarebbero stati presenti contestualmente in più sale operatorie. In sostanza sarebbe stato fatto figurare sui registri che tutti i requisiti legati alle presenza operative del personale e destinate ad ottenere i rimborsi delle sanità pubblica erano stati rispettati. L’indagine è stata coordinata dal pm, Giovanni Polizzi che ha anche firmato la chiusura delle indagini, notificata dalla Guardia di Finanza agli indagati.
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