Intervista a Casson, al ballottaggio a Venezia: “Voglio apparentarmi solo con i veneziani”

Intervista a Casson, al ballottaggio a Venezia: “Voglio apparentarmi solo con i veneziani”

Non sarà facile la sfida di Felice Casson, candidato del centrosinistra alla guida di Venezia e costretto a vedersela al ballottaggio con lo sfidante del centrodestra, Luigi Brugnaro. Pur avendo incassato il sostegno del professor Rodotà (“La classe dirigente che vorrei”) e pur essendo molto amato in città, il senatore civatiano, ex magistrato e fra i più critici nel PD nei confronti di Renzi, dovrà vedersela con i demoni che hanno infestato una delle località più belle e turisticamente gettonate al mondo, a cominciare dallo scandalo MOSE. E poi l’ombra del predecessore Orsoni, le polemiche interne che squassano i democratici dopo le Regionali, il fallimento totale della candidatura della Moretti: insomma, è il contesto peggiore nel quale fare politica, lo stesso che lo ha costretto al ballottaggio pur essendo in netto vantaggio sull’avversario. Ce la farà Casson a conquistare la Laguna? Lo sapremo domenica. Nel frattempo, incalzandolo su alcune vicende della politica nazionale, abbiamo appreso che nella sua testa, in questo momento, c’è solo Venezia e i suoi non pochi problemi. “Io voglio apparentarmi con i cittadini” asserisce e, oggettivamente, non gli si può dare torto.

Venezia è squassata da scandali e polemiche: su tutti il caso MOSE. Come intende muoversi, se sarà eletto, per riportare pulizia e trasparenza in una città provata da vicende assai poco commendevoli?

Sono il candidato di un’ampia coalizione di centrosinistra, in cui ovviamente c’è anche il Partito Democratico, e le linee guida che ho indicato sono quelle della pulizia, dell’assoluta trasparenza e del rispetto della legalità: nelle nostre liste non c’è nessun candidato che abbia problemi con la giustizia o conflitti d’interesse. Venezia ha bisogno di efficienza, deve ripartire nel rispetto delle regole.

È ovvio che, per quanto loro rifiutino qualunque apparentamento, un elettorato che potrebbe guardare con interesse alla sua candidatura è quello del Movimento 5 Stelle…

Ho detto subito che non avrei fatto alcun apparentamento con alcun partito, cosa che invece a destra è avvenuto. Io voglio apparentarmi con i cittadini: mi rivolgo loro sulla base di idee e contenuti caratterizzati da pulizia ed efficienza.

Lei è sempre stato molto critico nei confronti di Renzi: percepisce qualche freddezza nei suoi confronti? Teme possibili imboscate?

Le imboscate in questa fase non sono possibili perché si va a votare per l’uno o per l’altro candidato: chi vuole votare, vota e lo fa in maniera chiara o, al limite, non si presenta.

Se dovesse essere eletto, quale sarebbe il suo primo atto da sindaco?

La prima emergenza riguarda la finanza e il bilancio. Purtroppo, abbiamo una situazione molto complicata sulla quale bisognerà intervenire con idee e norme chiare e, soprattutto, con persone trasparenti e prive di conflitti d’interesse. Una volta rimesse in sesto le finanze, si potrà ricominciare a ragionare su quello che di negativo ha fatto finora il commissario prefettizio, con tagli ai servizi ai cittadini, ai servizi sociali e ai dipendenti comunali.

Un’altra questione spinosa riguarda il transito delle grandi navi: qual è la sua posizione in proposito?

Sulle grandi navi, ho detto innanzitutto un no secco allo scavo di un altro grande canale che danneggerebbe la Laguna. Certamente, bisognerà mantenere l’attività croceristica e i posti di lavoro, trovando un’alternativa adeguata in maniera rapida, così da consentire il prosieguo dell’attività senza fare del male, ribadisco, alla nostra Laguna.

In questo fine settimana, abbiamo assistito al varo della Coalizione Sociale di Landini e Rodotà, Civati sta lanciando Possibile e a sinistra c’è un grande movimento. Una volta eletto, lei sarà un sindaco del PD o aderirà al soggetto politico in costruzione?

Io vorrei essere il sindaco dei veneziani: in questo momento, mi interessa Venezia e basta.

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