
Tosi è fuori dalla Lega. Inutili le presunte lettere mai ricevute dal leader del Carroccio, Salvini. Inutili i tentativi di mediazione del governatore lombardo Maroni, alla fine lo strappo è stato netto e, nelle prossime ore prenderà corpo, non solo in Veneto e Lombardia, ma anche a Montecitorio, dove la Lega potrebbe perdere alcuni parlamentari in quota Liga Veneta, ovvero Tosi. La spaccatura si è concretizzata sulla mancata retromarcia del Segretario Salvini nel merito del commissariamento della componente veneta del partito ma, soprattutto, sul mancato addio, in violazione statutaria, da parte di Tosi alla Fondazione di riferimento, cosa assolutamente incompatibile con il percorso politico leghista. Sul punto Tosi, ha fatto saltare ogni ipotesi di ricomposizione. Per altro, Salvini ha anche voluto puntualizzare di non aver mai ricevuto alcuna missiva del Sindaco di Verona e di aver tenuto comunque aperta la porta ad una possibile ricomposizione. “Ho provato mediazioni di ogni tipo, ma, purtroppo ricevendo solo dei ‘no’, sono costretto a prendere atto delle decisioni di Tosi e quindi della sua decadenza da militante e da segretario della Liga Veneta-Lega Nord”. Queste le parole del leader leghista in tarda serata. Contemporaneamente il portavoce di Tosi smentiva l’invio di una lettera. “Non è stata mai scritta – ha fatto sapere Roberto Bolis – sono voci messe in giro ma prive di qualsiasi fondamento. Tosi non ha inviato alcuna missiva o mail a Salvini”. E se queste sono le ultime notizie che arrivano dal lombardo-veneto, ci sembra assolutamente chiaro e lampante che la Lega, oltre che Forza Italia, abbia più di un problema, forse due.
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