Tsipras: La lettera di Stefano Fassina e di Alfredo D’Attorre a Renzi

Tsipras: La lettera di Stefano Fassina e di Alfredo D’Attorre a Renzi

Caro Presidente Renzi,

il tuo incontro di domani con Alexis Tsipras, neo-eletto Presidente del Consiglio greco, è un passaggio importante non soltanto per il futuro della Grecia, ma soprattutto per quello dell’Unione europea.
Il nuovo governo di Atene pone problemi che si manifestano in forma drammaticamente acuta in Grecia, ma che rivestono una rilevanza sistemica per l’intera Eurozona.

Come oramai largamente riconosciuto anche da osservatori ed economisti ortodossi, la politica economica mercantilista fin qui seguita, fondata su austerità e svalutazione del lavoro, non funziona, anzi aggrava le malattie che dovrebbe curare, in primis l’eccesso di debito pubblico: dopo 7 anni di medicine amare, l’Eurozona è, unico caso al mondo, ancora 3 punti percentuali di PIL al di sotto del livello del 2007, con 7 milioni di disoccupati in più, centinaia di migliaia di piccole imprese chiuse, un debito pubblico medio salito dal 65 al 95% e un grave scenario di deflazione.
Di fronte a questo scenario, aggiustamenti marginali sulle politiche di bilancio in nome della flessibilità e una politica monetaria più espansiva possono solo abbassare la febbre, ma lasciano diffondersi il virus della stagnazione.

L’emergenza greca è un’opportunità politica da cogliere per riformare un assetto dell’euro ormai insostenibile sul piano democratico e economico, correggendo una rotta che altrimenti porta al naufragio. Riteniamo decisivo raccogliere e sostenere le proposte del governo greco: per fare un’operazione verità a Bruxelles; per archiviare la stagione della Troika; per una conferenza europea sul debito pubblico che alleggerisca la zavorra su una ripresa altrimenti impossibile; per rivedere l’agenda delle riforme strutturali superando la pressione verso la svalutazione del lavoro e le privatizzazioni a qualsiasi costo; per aprire una stagione di politica economica orientata al sostegno alla domanda aggregata.

Riguardo alle proposte specifiche della Grecia, auspichiamo che il governo italiano sostenga la richiesta di Atene di ristrutturazione del debito e di riduzione degli insostenibili obiettivi di avanzo primario previsti nel memorandum della Troika.

Auspichiamo, inoltre, che il PD,forte del suo primato elettorale alle elezioni europee, s i faccia promotore di una profonda riflessione critica in seno al PSE, indispensabile per correggere un impianto culturale e politico che nella sostanza si è rivelato subalterno e impotente di fronte al paradigma liberista dei conservatori europei e agli interessi nazionali degli Stati più forti. Il successo di Syriza in Grecia, l’ascesa di Podemos in Spagna, le evidenti difficoltà dei partiti legati al PSE in molti Paesi dell’Eurozona, con lo spostamento di larghe fasce sociali storicamente legate alla sinistra verso le destre nazionaliste e xenofobe, sono indicatori inequivocabili del rischio del declino della famiglia socialista europea verso l’irrilevanza.

Ti auguriamo buon lavoro,

Stefano Fassina
Alfredo D’Attorre

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