Nord e Sud sempre più lontani secondo il rapporto Istat. Cresce lo scarto tra la qualità dei centri urbani

Nord e Sud sempre più lontani secondo  il rapporto Istat. Cresce lo scarto tra la qualità dei centri urbani

Cresce lo scarto tra la qualità dei centri urbani del sud e quelli del nord. È questo il risultato più rilevante che emerge dal rapporto presentato ieri dall’ISTAT nell’ambito del convegno sugli “Indicatori ambientali urbani: orientamento alla smartness e alla gestione eco sostenibile”. Tra le migliori 29 performance non c’è nessun comune del Mezzogiorno, mentre tra le peggiori performance ci sono solo capoluoghi di Puglia, Calabria, Campania, Basilicata (con entrambi i capoluoghi di Potenza e Matera), Sicilia e Sardegna. Le città più “nordiche” di questa black list sono Rieti, Frosinone, L’Aquila e Chieti.

Tenendo conto, infatti, che gli indicatori dell’ISTAT cercano  di rappresentare la capacità delle nostre città di cogliere le opportunità che l’evoluzione della società e il progresso tecnologico offrono per migliorare la qualità dell’ambiente urbano, l’efficacia dell’azione amministrativa e l’efficienza dei servizi, si comprende come il ritardo delle città meridionali come motori dell’innovazione sociale e ambientale  si configura come una ulteriore ipoteca al futuro del meridione, già pesantemente colpito dalla crisi.

Prese in esame 116  città capoluogo. Sei i temi proposti

Dal convegno è emerso in modo netto che l’unica possibilità di recuperare questo ritardo è affidata all’uso intelligente della prossima programmazione dei Fondi europei affidata al Governo nazionale ed alle Regioni a cui si chiede di prestare una particolare attenzione ai contenuti della indagine ISTAT. Gli stessi autori del  il rapporto hanno  precisato che non hanno voluto proporre un «paradigma della “smart city”, ma soltanto un tentativo di misurare la capacità delle amministrazioni di orientare il proprio operato verso la sostenibilità e la smartness, in una fase critica per la finanza locale.

Questi risultati sono ben documentati dall’analisi dell’ISTAT che ha preso in esame 116 città capoluogo (inclusi i comuni promossi a capoluogo di provincia con legge regionale) relativamente a sei temi: gestione ecosostenibile (rifiuti, acqua, mobilità, inquinamento atmosferico); tecnologie smart (infomobilità, semafori intelligenti, illuminazione pubblica, ricarica elettrica di veicoli, eccetera); comportamenti legati all’«innovazione eco-sociale» (sui temi del verde, degli acquisti biologici e della mobilità); partecipazione (progettazione partecipata); gestione ecosostenibile dell’amministrazione (negli acquisti verdi ed eco-solidali, nella dotazione di mezzi e negli acquisti ecologici, anche alimentari, e nella raccolta differenziata).

Nella classifica in testa Bologna, poi Torino, Genova, Reggio Emilia e Ferrara

Gli elementi raccolti, prendendo a riferimento 59 indicatori, sono stati classificati e associati a un punteggio. Il risultato finale è una classifica, che vede appunto in testa il comune di Bologna, seguito, a un passo, da quattro comuni a pari merito (Torino, Genova, Reggio Emilia e Ferrara). Il terzo gradino del podio è condiviso da sette capoluoghi (Brescia, Mantova, Bolzano, Padova, Parma, Modena e Firenze). Poi si comincia a scendere, fino alle peggiori performance, che sono appannaggio di due comuni capoluoghi calabresi, Crotone e Catanzaro, e uno sardo, Salnuri (proclamato nel 2001 dalla Regione capoluogo della provincia Medio Campidano).
L’Istat ha poi stilato anche altre classifiche. Per esempio, prendendo a riferimento le città di maggiore dimensione (oltre 133mila abitanti). In questo caso la classifica viene aperta da Padova e chiusa, con il peggior risultato, da Reggio Calabria. Scendendo di dimensione – tra 83mila e 133mila abitanti – la classifica vede al primo posto Ferrara e all’ultimo Catanzaro; nella fascia tra 50mila e 83mila abitanti la migliore performance è del comune di Pordenone mentre la maglia nera va a Crotone. Infine, tra i capoluoghi più piccoli (fino a 50mila abitanti), al vertice ci sono a pari merito Mantova e Vercelli; all’ultimo posto il già citato capoluogo sardo di Salnuri.

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