
È di tre morti e due feriti (uno grave) il bilancio della valanga caduta oggi pomeriggio poco prima delle ore 14, sul versante svizzero del Gran San Bernardo. Lo ha detto all’ANSA Jean-Marie Bornet, portavoce della polizia cantonale del Vallese, precisando che si tratta di “scialpinisti italiani”. Non si conosce ancora la loro identità. Quando è stato investito dalla valanga il gruppo era diretto al rifugio del Gran San Bernardo. Alcuni escursionisti sono riusciti ad uscire dalla neve, altri sono rimasti sepolti. L’incidente si è verificato in località La Combe des Maures a circa 2.000 metri di quota. Tutti sono stati estratti dalla neve e trasferiti in elicottero in ospedale a Martigny. Uno solo è lievemente ferito. Le condizioni del tempo erano pessime,forte vento, sci ai piedi, il gruppo stava procedendo con grande difficoltà. La valanga aveva un fronte di cento metri ed era lunga 200-300: alcuni escursionisti, riferisce ancora la polizia, sono stati estratti da una coltre di neve spessa due metri e mezzo dentro un crepaccio. Le operazioni di soccorso – informa l’Ansa -, sono rese difficili dalle cattive condizioni meteo che hanno inizialmente impedito agli elicotteri di Air Glaciers, poi intervenuti in forze e atterrati alla base della slavina, di salire in quota. Ma i soccorritori, accompagnati dai cani antivalanga, hanno dovuto comunque compiere a piedi l’ultimo tratto di pendio.
È l’ennesimo incidente dopo le nevicate delle ultime due settimane che hanno accresciuto il pericolo di slavine. Solo ieri in Valgrisenche, Valle d’Aosta, un’altra comitiva era stata investita da una slavina: sono rimasti sotto la neve una guida alpina e una escursionista, salvati comunque dai compagni.
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