
Si è concluso con 14 condanne e cinque assoluzioni il processo a carico del clan Fasciani di Ostia, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. I giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma hanno comminato condanne per oltre 200 anni di reclusione complessivi. La pena più alta è toccata a Carmine Fasciani, considerato a capo dell’organizzazione, che ricevuto una pena di 28 anni. 17 anni di reclusione per Terenzio Fasciani, fratello di Carmine, e pene comprese tra i 25 e gli 11 anni di reclusione per gli altri cinque componenti della famiglia. Riccardo Sipio, ha ricevuto invece una condanna a 25 anni e tre mesi, mentre pene tra i 3 e i 13 anni di reclusione sono state inflitte a Vitti Luciano, Massari Mirko, Anselmi Danilo, Ferraro Eugenio, Colabella Gilberto, Ciolli Ennio e Emanuele Coci. Assolti invece Nazareno Fasciani e Vito e Vincenzo Triassi. Gli imputati saranno inoltre chiamati a risarcire le costituite parti civili: Regione Lazio, Roma Capitale, Libera e l’associazione contro le illegalità e le mafie “Antonio Caponnetto”.
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