
Juve super Dopo aver vinto il girone d’andata con una giornata d’anticipo, la Juve lo chiude splendidamente portandosi a +5 dalla Roma, fermata a Palermo sul pari, e confermando pienamente la sua forza, semmai ce ne fosse ancora bisogno per qualche residuo scettico… Una Juve super, dunque, della quale non c’è da dire che il meglio del meglio, ma, in questo viaggio trionfale, però, c’é anche la complicità indiretta della Roma che, nelle ultime due giornate, pareggiando due volte, ha concesso i 4 punti che permettono ai bianconeri di lanciarsi in una prima vera fuga.
La Juventus, seppure con la squadra definita “B”, in settimana aveva già distrutto il Verona il Coppa Italia con un tennistico 6-1 e il calendario, scherzi del destino, a distanza di tre giorni le ripropone la medesima avversaria in campionato. Detto, fatto ed ecco una ulteriore prova di potenza con un 4-0 che mette tutti a tacere, facendo, quasi, perdere interesse al campionato, tranne ai propri tifosi, ovviamente. La Juve attuale è talmente carburata al massimo che appare difficile il solo pensare di poterla superare nella seconda parte del campionato, avendo una compattezza di squadra superiore a qualsiasi avversaria, per non parlare dei singoli che, con le loro prodezze sbloccano i risultati, li consolidano, li abbelliscono….
Roma sparita ? La potenza juventina appare ancora più notevole e irraggiungibile per le colpe da attribuire alla sua più diretta inseguitrice, quella Roma che, nelle ultime partite, non sembra più in possesso di quello smalto, di quella voglia e di quel gioco che l’avevano accreditata quale unica concorrente della grande Juve che non perde un colpo. Gli uomini di Garcia, dopo aver rimediato, alla bene e meglio, nel derby grazie ai rattoppi preziosi di Totti, un risultato, tutto sommato, accettabile, a Palermo, erano attesi ad una reazione rabbiosa che consentisse il ritorno al successo proprio per stare al passo della Juve. Invece, nulla di tutto questo, e di positivo si è manifestato solo il ritorno al gol di Destro, finalmente spedito in campo dall’inizio, dopo le tante polemiche in settimana. Complici anche alcune scelte sbagliate dell’allenatore, le prestazioni dei giallorossi si vanno progressivamente spegnendo e i risultati sono la diretta conseguenza. Necessario e indispensabile un colpo d’ala per riprendere a volare in alto.
Terzo posto: tonfo Lazio. In quello che era quasi uno spareggio di metà torneo fra Lazio e Napoli, per la terza poltrona, hanno prevalso gli azzurri di Benitez vesuviani e gli uomini di Pioli, nonostante la sconfitta, sono usciti fra gli applausi di un pubblico che ha riconosciuto la bella prova alla quale è mancato solo il gol. Napoli, utilitaristico al massimo, ha capitalizzato la rete di Higuain, annullando le velleità offensive laziali, peraltro, molto ridotte per l’assenza di Anderson che ha influito pesantemente sul risultato finale, consentendo il sorpasso insieme ad una sempre sorprendente Sampdoria vittoriosa a Parma e in attesa di inserire i rinforzi (ETo’o e Muriel).
Aspiranti vere e fasulle. Fra le tante squadre miranti al terzo posto, risale solo la Fiorentina, l’unica a vincere, seppure in extremis, a Verona, casa Chievo, mentre, delle due milanesi, l’Inter, messa sotto da uno splendido Empoli, rimedia comunque un pari che equivale ad un punto d’oro, visto che l’inserimento dei nuovi acquisti non è ancora servito alla causa.
Milan, è notte fonda. Ennesimo capitombolo in casa, stavolta con l’Atalanta, da parte del Milan, sorprendente solo per chi non aveva seguito le ultime prestazioni dei rossoneri. Pippo Inzaghi s’é addossato tutte le colpe ma se gli uomini sono quelli…. Forse la vittoria di Coppa Italia col Sassuolo aveva illuso ma la realtà del campionato ha ancora una volta messo a nudo la povertà di un organico, raccogliticcio, assemblato all’insegna del risparmio e a scapito della qualità. E, in questo precario ma ovvio contesto, Berlusconi s’infuria pure….. Da Allegri a Seedorf a Inzaghi, in un anno tre direttori d’orchestra ma la musica continua ad essere scadente (e fischiata): anche un cieco capirebbe che i guai provengono dai giocatori e quelli li ha scelti la società in funzione delle limitate possibilità economiche a disposizione, quindi….
Le altre. Dal centro classifica in giù, oltre all’Atalanta brava a vincere a S. Siro (anche se non fa più effetto), vince anche il Torino che, in duplice vantaggio, rimontato da due rigori, a Cesena, acciuffa lo stesso l’intera posta a 3′ dal termine. Punto importante quello del Cagliari ad Udine, dove ha fatto registrare ulteriori miglioramenti dopo l’avvento di Zola, mentre quelli acquisiti da Genoa, Palermo, Sassuolo e Udinese servono a consolidare le posizioni centrali di tutta tranquillità. Per Cesena e Parma, entrambe distanziate dalla terz’ultima di sette punti, comincia a farsi dura e le possibilità di risalita saranno strettamente legate ad avvicendamenti del mercato in corso, senza i quali, con gli organici che si ritrovano, appare alquanto problematico riprendersi.
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