
“Verità e giustizia per Marcello Lonzi”. E’ lo slogan del presidio stamani in piazza Montecitorio promosso dal gruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Campidoglio, e a cui hanno partecipato anche i deputati Filiberto Zaratti e Celeste Costantino, al fianco di Maria Ciuffi, madre di Marcello Lonzi, morto l’11 luglio del 2003 nel carcere livornese delle Sughere. Il caso era stato inizialmente archiviato, e Marcello dichiarato morto per cause naturali, un infarto. Dopo la riapertura delle indagini nel giugno di quest’anno a 11 anni dal caso, ora il rischio è quello di una nuova archiviazione come racconta la signora Ciuffi. “Sono stanca – racconta la madre di Marcello – La paura più grande è che il caso venga nuovamente archiviato. E’ la prima volta che vengo a Roma, all’epoca scrissi al Presidente della Repubblica senza ottenere risposta. Mi sono decisa a venire qui per riportare alla luce il caso di mio figlio e chiedere giustizia”.
“Un caso incredibilmente archiviato – dichiara Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio – nonostante il corpo del ragazzo fosse stato rinvenuto in una pozza di sangue con 8 costole rotte, 2 buchi in testa e un polso fratturato. Il ragazzo si trovava nel carcere delle Sughere in seguito ad una condanna per tentato furto a nove mesi di reclusione. Le precedenti indagini terminarono inspiegabilmente con l’archiviazione in quanto la morte di Marcello Lonzi fu ricondotta a cause naturali. Dopo 11 anni, attualmente, le indagini sono state riaperte e sono in corso nuovi accertamenti. Siamo dunque qui in piazza Montecitorio per tenere alta l’attenzione sulla morte di Marcello Lonzi e chiedere verità e giustizia”.
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