
I Circoli del Pd vogliono dire la loro sulla situazione del Comune. Sono in tanti. La convocazione, con un documento, è partita da alcune delle strutture del partito. E aderiscono in tanti. Si riuniscono, in un teatro romano gremito, nel cuore di Trastevere, che porta un nome che vive nella storia di Roma, del suo cantore, Giuseppe Gioacchino Belli, con i suoi sonetti ancora oggi tanto attuali. Riferendosi al popolo romano, la plebe diceva lui con tono di affetto e di simpatia, si distingue da qualunque altro carattere di popolo. E ne rilevava lo spirito salace, disincantato. Ascoltando alcuni interventi ci tornavano a mente i sonetti. Linguaggio schietto, tanta voglia di politica, guardiamoci negli occhi, viso a viso, altra cosa rispetto ai twitter. Parlavano al sindaco Marino, al segretario della Federazione romana del Pd, ai consiglieri e agli assessori assenti, ci è parso, sia gli uni che gli altri, qualcuno ha inviato i propri collaboratori. Un’occasione mancata per ristabilire un rapporto con il partito, la sua gente, che vale ovviamente per coloro che del Pd fanno parte. Ma, riteniamo, non farebbe male anche ad altri esponenti che fanno parte della coalizione. C’erano tanti consiglieri dei municipi, giovani in particolare, un patrimonio importante per la città. Sono come dei periscopi che scrutano i territori, conoscono i problemi. Devono affrontarli in prima persona e, spesso, troppo spesso, il Campidoglio è lontano.
Cosentino: non chiediamo posti, non contrattiamo incarichi
C’era Lionello Cosentino che, rompendo una tradizione, è intervenuto direttamente nel dibattito, ha dato conto dei lavori della direzione che si è riunita anche venerdì. È stato molto chiaro. Nessuna trattativa con il sindaco, il Pd non chiede posti, non contratta incarichi, lui stesso indicato come possibile candidato vicesindaco si chiama fuori da indiscrezioni, sussurri di questo o quel giornale. Difende l’esperienza di centrosinistra, così come era venuto fuori in modo netto dal dibattito, parla di “bisogno di registrare l’agenda delle priorità”, che riguarda non solo le periferie. “Ciò che manca è un programma che dia il senso di marcia della Amministrazione”, dice, e annuncia la prossima Conferenza del Pd che metterà a punto un documento, indicando non solo le urgenze da affrontare ma il cammino più lungo così come ci si è impegnati a fare con gli elettori.
Necessario ritrovare un rapporto con le forze sociali, i corpi intermedi
Ha richiamato, come già in diversi interventi era stato posto, la necessità di ritrovare un rapporto con le forze sociali, sindacati, esponenti del mondo imprenditoriale, associazioni. Importante è stato l’intervento del segretario dell’Arci impegnata nei territori come punto di riferimento dei cittadini. Si è parlato di un “patto per la città” di cui proprio in una intervista al nostro giornale aveva fatto cenno Marco Miccoli, oggi deputato Pd, in passato segretario della Federazione. L’impegno del Pd, questo il senso dell’intervento di Cosentino e di tanti rappresentanti dei circoli è quello di “costruire una strada comune con il sindaco Marino”. Spetterà a lui cogliere fino in fondo il senso delle criticità che si avvertono, senza rinunciare, è stato detto nel dibattito, a valorizzare ciò che di buono è stato fatto, pur trovando enormi difficoltà, per affrontare una situazione di devastazione, a partire dal Bilancio, lasciata da Alemanno.
Ritardi nel capire che nelle periferie la situazione si andava aggravando
Molto si è parlato di periferie. Un ritardo, è stato detto, nel capire che di giorno in giorno, la situazione si andava aggravando. La crisi che il Paese sta vivendo, a Roma ha effetti molto forti. La città si è sempre più impoverita. Cosentino ricorda che il contratto dei lavoratori pubblici bloccato da quasi sei ha pesanti riflessi sulle condizioni di vita di migliaia e migliaia di famiglie. E le periferie sono le zone più colpite, dove più forte è la disoccupazione giovanile, la criminalità organizzata tesse la sua tela. Risanamento, lotta al razzismo ma anche iniziativa culturale. È stato ricordato Renato Nicolini, che in questa direzione si era speso moltissimo. Tanti problemi discussi, sollevati.
Rapporto da recuperare fra l’ Amministrazione e i capitolini
In particolare, il rapporto dell’Amministrazione con i capitolini, i suoi dipendenti, vede una vertenza che si trascina da tempo, uno sciopero di tutti i capitolini, mai avvenuto prima di ora e la fiaccolata di venerdì che ha visto la partecipazione di cinque mila dipendenti. Ancora: il rapporto con l’alta dirigenza, argomento molto delicato, perché ci si trova di fronte anche a nomine fatte da Alemanno. Richiede il massimo di trasparenza e la netta individuazione dei ruoli, fra chi ricopre cariche elettive, a partire dal Sindaco, e i dirigenti della macchina amministrativa. Così come si segnalano fenomeni di trasformismo.
È in questo quadro, con queste problematiche da affrontare, dice Cosentino, che il Pd deve impegnarsi sempre di più per ricostruire un saldo rapporto con la città, come deve fare “un partito che voglio di sinistra”. Allora niente crisi? Niente nuove elezioni? Niente prendere o lasciare al Sindaco? Niente azzeramento della Giunta?
Nuove alleanze? Non sono possibili. Deve governare chi ha vinto le elezioni
Molti interventi sono stati critici su dichiarazioni, interviste, rilasciate da questo o quel consigliere, da dirigenti del Pd. I Circoli vogliano essere protagonisti, partecipare. La scelta è chiara. Occorre rilanciare l’esperienza de centrosinistra, senza se e senza ma. Marchini ha già riempito i muri di manifesti. Una strada non percorribile, è stato detto. Ed anche alla direzione nazionale del Pd arriva un segnale chiaro. Nuove alleanze non sono alle viste, non sono possibili. Al Sindaco va il sostegno del Pd, spetta a lui cogliere il senso della “strada comune” da percorrere, apportare i cambiamenti che si ritengono necessari nella Giunta, nelle deleghe, definire l’agenda delle priorità, aprire una nuova stagione. Il partito c’è. Ignorarlo sarebbe un danno per la città.
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