
Viktor Okishev. Fino a poche ore fa, questo nome di un corridore kazako ventenne dell’Astana Continental Team era praticamente sconosciuto al 99,9% della popolazione terrestre, e purtroppo ha conquistato le luci della ribalta a causa della positività a uno steroide anabolizzante riscontrata dall’Unione Ciclistica Internazionale durante i Campionati asiatici. La notizia, forse di per sé poco rilevante, assume invece tutto un altro profilo se si considera che quello di Okishev è il quarto caso di doping, nel giro di poche settimane, all’interno del team kazako, dopo quelli di Maxim e Valentin Iglinskiy (positivi all’Epo) dell’Astana Pro Team, e di Ilya Davidenok, 22 anni, suo compagno di squadra nel Team Continental, anch’egli trovato positivo a uno steroide anabolizzante. Come si apprende dal comunicato apparso sul sito della formazione, “Tutti gli atleti e lo staff dell’Astana Continental Team sono scioccati e delusi dalla notizia giunta dall’Uci”. L’atleta è stato poi sospeso temporaneamente e potrà richiedere le controanalisi per chiarire eventualmente la spiacevole vicenda, mentre il Team ha avviato indagini immediate al fine di stabilire “una visione d’insieme sui fatti e sulle possibili spiegazioni”.
Nessuna generalizzazione
L’errore da non commettere, ora, è quello di generalizzare ed equiparare il comportamento di questi quattro atleti con le consuetudini interne al Team Astana, in cui, lo ricordiamo, militano tra gli altri i nostri Vincenzo Nibali e Fabio Aru, il primo vincitore del Tour de France 2014, il secondo giovane promessa sarda per le grandi corse a tappe, già terzo quest’anno al Giro d’Italia e quinto alla Vuelta a España. Nibali ha dichiarato senza mezzi termini che il comportamento di “quattro imbecilli” non c’entra nulla con lui e con il resto della squadra: “Io mi auguro che li becchino tutti i dopati. Se ne prendono altri dieci, io sono contento. Chi ipotizza il doping di squadra è fuori strada. Toglierci la licenza sarebbe sbagliato”. Già, perché il vero problema dell’Astanta, oltre alla decisione che prenderanno gli sponsor nel futuro a breve termine, riguarda proprio la concessione della licenza World Tour, che permette alle formazioni di accedere automaticamente alle corse più importanti del panorama ciclistico internazionale. Il 6 novembre Alexander Vinokourov è stato interrogato dalla Commissione Licenze dell’Uci. Dall’incontro è emerso che la squadra sta intensificando il suo programma di test interni e le sue posizioni contro il doping. L’Astana dovrà essere in grado, ora, di dimostrare la sua estraneità in questi casi di doping, altrimenti l’Uci potrebbe non concedergli la licenza 2015.
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