
Daniel Martin vince l’edizione numero 108 del Giro di Lombardia, l’ultima delle cinque classiche monumento del calendario internazionale. L’irlandese riscatta una stagione sfortunatissima – caduta alla Liegi-Bastogne-Liegi e alla prima tappa del Giro d’Italia – anticipando negli ultimi 600 m Alejandro Valverde (Movistar) e l’ex campione del mondo Alberto Rui Costa (Lampre-Merida). Ancora in grande spolvero il sardo Fabio Aru (Astana), che ha chiuso al nono posto, primo degli italiani al via. La “classica delle foglie morte” archivia le corse World Tour in terra europea e dà l’appuntamento agli appassionati al 2015.
I corridori hanno fretta di sciropparsi i 254 km in programma da Como a Bergamo, e mantengono così un’andatura molto sostenuta fin dai primi chilometri di corsa. A pagare dazio è l’uomo più fotografato di giornata, Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-QuickStep), partito con i gradi di capitano per cogliere la prima vittoria con la maglia iridata, e finito con i crampi a 10 km dalla conclusione. Giunti nelle fasi decisive del Lombardia, in gruppo si susseguono gli scatti, perché nessuna formazione prende in mano la corsa, che si accende improvvisamente sull’ultima asperità di giornata, la salita della Boccola (1,1 km al 7,9%, max. 12%), dove Tim Wellens (Lott-Belisol) lancia la sfida e Rodriguez (Katusha), Valverde (Movistar), Aru (Astana), Gilbert (Bmc), Sanchez (Bmc), D. Martin (Garmin-Sharp), Albasini (Orica GreenEdge) e Rui Costa (Lampre-Merida) la raccolgono. Nell’ultimo chilometro l’irlandese Daniel Martin confeziona il colpo a sorpresa per tutti i suoi rivali: sapendo di avere poche probabilità di spuntarla in volata contro Albasini e Gilbert, anticipa tutti a 600 m dal traguardo, regalandosi la prestigiosa vittoria nella classica delle foglie morte.
Giacomo Pesci
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